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Riciclo delle plastiche, allarme Assorimap: ” Imprese a rischio chiusura “
Un allarme che anche noi di T&T non possiamo ignorare
La notizia lanciata da Assorimap sul rischio di collasso dell’industria italiana del riciclo delle materie plastiche, non può che destare in noi di T&T una profonda e immediata preoccupazione. Essendo parte attiva e fondamentale di questa filiera, condividiamo l’allarme lanciato dall’associazione.
Non si tratta di un semplice rallentamento, ma di una vera e propria emergenza del settore, che mette in discussione la sopravvivenza di oltre 350 aziende e il futuro di 10.000 addetti, un capitale umano e industriale che l’Italia non può permettersi di perdere.
Ciò che aggrava la situazione, è la mancanza di misure di sostegno concrete da parte delle istituzioni nazionali. Mentre paesi come Francia e Spagna agiscono con provvedimenti specifici per tutelare i propri riciclatori dall’impennata dei costi energetici e dalla concorrenza sleale e a basso costo dei mercati Asiatici, il comparto italiano attende riscontri e azioni concrete che tardano ad arrivare.
Come T&T, sosteniamo con forza la richiesta di azioni tempestive e l’istituzione immediata di un Tavolo Istituzionale Permanente sul riciclo delle plastiche. Si tratta di un’esigenza strategica, per garantire la sopravvivenza di un comparto che è pilastro dell’economia circolare italiana e che incide direttamente sugli obiettivi ambientali e di sostenibilità del paese.
Se l’industria del riciclo collassa, l’Italia farà un enorme passo indietro sul fronte ambientale e pagherà un costo sociale ed economico elevatissimo. In questo momento critico, T&T ribadisce il suo impegno per la qualità e l’etica del riciclo italiano, valori che purtroppo non sempre vincono contro il dumping dei prezzi.
Non possiamo competere con il basso costo dei polimeri vergini asiatici, ma possiamo garantire la qualità del vero Made in Italy circolare. Chiediamo ai nostri clienti e partner di continuare a scegliere T&T perché, pur nelle sfide del prezzo, crediamo che il valore del riciclo, della qualità e della sostenibilità non sia negoziabile.
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– Fonte ASSORIMAP – Articolo di Settembre 2025
L’industria del riciclo delle materie plastiche rischia il collasso. A denunciarlo è ASSORIMAP, l’associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche aderenti a Confimi Industria, che ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
” Non siamo in grado di proseguire l’attività ” si legge nel documento firmato da Presidente Walter Regis, che richiama l’attenzione del governo su una crisi che investe l’intera filiera: oltre 350 imprese, più di 10.000mila addetti e una capacità installata di riciclo pari a 1,8 milioni di tonnellate annue.
Secondo Assorimap, a pesare sul settore è stata una sequenza di fattori negativi: la crisi pandemica, l’impennata dei costi energetici e, soprattutto, la concorrenza della produzione di polimeri vergini a basso costo provenienti dall’Asia. A ciò, si aggiunge la mancanza di misure di sostegno da parte delle istituzioni, mentre in altri paesi europei – come Francia e Spagna – sono stati introdotti provvedimenti specifici per difendere e rilanciare il riciclo.
” Pur apprezzando la disponibilità manifestata dal ministero negli incontri scorsi, dopo mesi non abbiamo avuto riscontri concreti” – sottolinea l’associazione. Da qui la richiesta al governo di avviare azioni tempestive e di istituire un Tavolo Istituzionale permanente sul riciclo meccanico delle plastiche, ritenuto indispensabile per garantire la sopravvivenza di un comparto strategico per l’economia circolare italiana.
